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Google Flight Search atterra in Italia

 Dopo Usa e Canada, Google Flight Search arriva in Europa. Qualche giorno fa infatti, dalle pagine del suo blog ufficiale, the Big G ha annunciato l’estensione del suo servizio di ricerca voli anche   al nostro Paese, sfidando ufficialmente colossi del settore quali Expedia e Booking.com.

Il nuovo prodotto di casa Google e’, di fatto, un sito per la ricerca dei voli più convenienti in partenza dai Paesi in cui il servizio e’ attivo (oltre a Usa, Canada e Italia anche Francia, Spagna e Paesi Bassi) e con destinazioni in tutto il mondo.

Tradotto già in 8 lingue (inglese, francese, italiano, spagnolo, basco, catalano, galiziano e olandese) e implementato con l’eurovaluta, il sito combina gli strumenti classici dei comparatori di prezzi, come i filtri di ricerca (prezzo, alla durata del viaggio, alle compagnie aeree) a tecniche più innovative quali l’utilizzo di Google Maps, che rende visibili gli aeroporti disponibili per la tratta prescelta  e delle mappe interattive, che si aggiornano automaticamente man mano che i filtri vengono modificati. Tutto ciò rende più veloce la pianificazione del viaggio e offre in un colpo d’occhio i migliori prezzi per le destinazioni e per l’intervallo di tempo prescelti  Read more

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ACTA: la Commissione europea accusa i social network

Lo scorso 7 Marzo, durante una seduta della Commissione europea, si è discusso del ruolo avuto dai social network nel mobilitare l’opinione pubblica europea contro lAnti-Counterfeiting Trade Agreement (ACTA), l’accordo internazionale contro la contraffazione e la pirateria su Internet.

Dal verbale della seduta risulta che nel suo intervento Karel de Gucht, commissario europeo per il commercio, abbia fatto riferimento a una “campagna mediatica” ostile messa in atto dai social network con l’intento di screditare, agli occhi dell’opinione pubblica, il SOPA e il PIPA, le due leggi anti-pirateria che il Congresso degli Stati Uniti avrebbe dovuto votare lo scorso Gennaio ma che, di fatto, sono state congelate proprio a causa delle proteste levatesi dal Web. Proteste che sono state appoggiate in seguito da giganti della Rete come Google e Wikipedia. Su questa scia, secondo de Gucht, sarebbero Read more

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Come difendersi dalle spie di Google?

Secondo le nuove regole sulla privacy rilasciate da Google lo scorso primo marzo, d’ora in poi tutte le informazioni condivise dagli utenti mentre utilizzano servizi offerti da Mountain View (Youtube, Gmail, Blogger, Google Maps, Picasa ed altri) verranno raccolte insieme per offrire agli utenti un’ “esperienza più semplice e intuitiva” come spiega Google o, come invece pensano i meno ingenui, per fornirci inserzioni pubblicitarie mirate, create da aziende terze a cui sono stati messi a disposizione i nostri dati.

Dopo l’entrata in vigore del regolamento, si sono ingrossate le file degli scettici: all’Unione Europea, che esprime forti dubbi sulla conformità di tali regole alla normativa europea in materia di dati personali, e al presidente Obama che presenta il suo progetto per la difesa dei consumatori su internet, si aggiungono le autorità di Giappone e Corea del Sud che, insieme ai garanti della privacy di Nuova Zelanda, Australia, Canada, Messico dichiarano in una lettera a Google, le loro forti perplessità sulla nuova Read more

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Come escludere il proprio IP dalle statistiche di Google Analytics

Aggiornare un sito web genera ogni giorno numerose visite (dal proprio IP) a causa dei controlli sulle modifiche apportate: questo può falsare i risultati degli strumenti per l’analisi del traffico web. Quindi, come escludere il proprio IP dalle statistiche di Google Analytics? La domanda sorge spontanea, se si vogliono avere statistiche più affidabili ed evitare di generare traffico inutile.

Cercando sul web ho trovato tre soluzioni che qui raggruppo in base al tipo di IP. La procedura di esclusione infatti cambia a seconda che esso sia statico o dinamico.

IP statico

Per escludere il vostro IP statico bisogna impostare un nuovo filtro. Entrate nel pannello di gestione di Analytics e cliccate su “amministrazione” in alto a destra. A questo punto andate su Filtri –> Nuovo filtro. Assegnate al filtro un nome chiaro e preciso, esso infatti potrà essere utilizzato anche per altri siti web. Vi basterà selezionare “Escludi IP xxxx”  dall’elenco dei filtri memorizzati.

Passate ora a Tipo di filtro e lasciate l’impostazione di default Filtro predefinito. Di seguito, dal primo menu a tendina selezionate Escludi, dal secondo Traffico degli indirizzi IP e dall’ultimo quello che si addice alle vostre esigenze. Se conoscete esattamente il vostro IP selezionate Uguale a e inserite i numeri negli appositi spazi.

Salvate le impostazioni e il gioco è fatto! Per sapere il vostro IP andate qui 

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Facebook: online le linee guida per la censura dei contenuti

zuckerberg_2Istruzioni dettagliate per moderare il materiale ritenuto offensivo dagli utenti: è questo il contenuto del documento pubblicato qualche giorno fa su Gawker  e portato alla luce da un dipendente della oDesk, società incaricata da Facebook del monitoraggio del materiale pubblicato sul popolare social network.

Diviso in categorie Sesso e nudità”, “uso droghe”, “bullismo e molestie”, “hate content, il manuale indica chiaramente cosa i moderatori possono lasciare in bacheca e cosa invece va rimosso. Apprendiamo così che è vietato postare immagini o richiami a qualunque tipo di droga (a eccezione della marijuana che è invece ammessa) o pubblicare foto di donne che allattano a seno scoperto. Non si possono postare contenuti di nudo integrale ma è ok quello artistico. Permessa la raffigurazione di quasi tutti i tipi di fluidi corporali e di ferite profonde (arti recisi, crani spappolati) a patto che non si intravedano organi interni.

Particolare attenzione è dedicata anche agli accordi politici internazionali e alle operazioni di filtraggio politico: nella categoria “International compliance” si consiglia ai moderatori di intervenire se qualcuno inneggia a favore del PKK (il partito indipendentista curdo) e al suo leader Abdullah Ocalan, mentre devono essere “escalated” cioè sottoposti a maggiore controllo i contenuti che negano l’ Olocausto (poichè in Germania è considerato reato) o i contenuti (testuali e/o visuali) che veicolino messaggi negativi nei confronti di Atatourk, eroe nazionale turco.

Le polemiche sulla vicenda non tardano ad arrivare e si aggiungono a quelle già scatenatesi tempo fa sullo stesso argomento: l’imposizione da parte dell’azienda di Palo Alto di una morale non sempre condivisa dai suoi milioni di utenti appartenenti a culture tra loro tanto diverse. Mesi fa infatti Facebook fu accusato di omofobia per aver… Read more

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