In viaggio verso il Grand Canyon

In questo post il racconto del mio viaggio alla scoperta di una delle più grandi meraviglie della Natura.

L’ Arizona, cuore della West coast californiana,  racchiude una delle più grandi meraviglie naturali del pianeta, il Grand Canyon.

Questa immensa gola creata dal fiume Colorado nel corso di milioni di anni, regala ogni volta al visitatore uno spettacolo mozzafiato di profondità nascoste, colori sovrapposti, spazi sconfinati in cui lasciar perdere lo sguardo.

Divenuto parco nazionale nel 1913, il Grand Canyon si presenta come meta ideale per chi ama i grandi silenzi e la natura incontaminata ed è in grado di offrire uno dei più spettacolari fenomeni geologici del mondo, in uno scenario unico e grandioso.

Il Grand Canyon si raggiunge attraversando, in tutti i sensi, una parte di storia americana:  lasciandosi alle spalle la follia di Las Vegas e percorrendo la US 93 fino a Kingman infatti,  si imbocca la Route 66, storica highway americana che attraversa gli Stati Uniti da Est a Ovest, collegando Chicago alle spiagge di Santa Monica.

Percorrere la Route 66 è come attraversare velocemente i mitici anni della nascita dell’ “american way of life” tanto celebrato nei film: l’America dei motel, delle insegne a neon, delle stazioni di servizio, delle Harley Davidson ruggenti sull’asfalto polveroso. Fuori dal finestrino scorre il tipico paesaggio western: le infinite distese del deserto dell’Arizona, intervallate da qualche cespuglio qua e là,  sono gli scenari immortalati da Sergio Leone in Per un pugno di dollari.

Proseguendo per la US 64, dopo circa quattro ore di viaggio, ecco finalmente spuntare i cartelli che segnalano l’ingresso nella parte sud del parco nazionale: il Grand Canyon South Rime. Questo è il versante più turistico del parco mentre il Nord Rime è la zona più selvaggia del Canyon, per questo meno visitata ma anche capace di garantire un’esperienza più intima e personale.

Sebbene esplorare il Grand Canyon in autonomia dia estrema soddisfazione e libertà di movimento, altrettanto consigliato è affidarsi a qualcuno per esplorare il versante scelto: una guida esperta dà infatti la possibilità di godersi quest’autentica meraviglia della natura senza preoccuparsi del percorso da seguire: il vostro unico “compito”  sarà quello di  immortalare orizzonti e colori con foto e video camere, mentre la vostra guida vi condurrà lungo percorsi e view-point  che vi regaleranno emozioni indescrivibili.

Varcato l’ingresso sud del Parco e proseguendo a piedi fino al Backcountry Information Center si attraversa il Maswik Lodge gift, un negozio di souvenir collegato a una balconata da cui si ha una prima visione panoramica della vallata. Senza nemmeno rendersene conto, ci si trova sul trail View overlook, l’inizio di uno dei percorsi più suggestivi per ammirare il Grand Canyon in tutto il suo splendore mozzafiato.

Lo spettacolo che si apre da questa terrazza a picco sulle rocce è meraviglioso e sconfinato, è il Grand Canyon in tutta la sua immensità , una paesaggio a cui nessuna parola può render giustizia, ma  che deve essere visto, ammirato, contemplato.

La profondità degli strapiombi, l’alternanza degli strati di roccia colorati, le sfumature che vanno dal giallo, al rosso all’arancione per poi diventare, incredibilmente azzurri sfiorando il cielo: tutto emoziona e lascia libero il respiro della Terra.

Costeggiando il Canyon verso Ovest si percorrono piccoli sentieri a strapiombo che sembrano lasciarvi entrare sempre più in intimità con i silenzi avvolgenti di questi posti, conducendovie al primo view-point : Maricopa Point.

Dalla ringhiera posta lungo la roccia ci si sporge per ammirare il contrasto della vegetazione , sinonimo di vita, che ricopre le sporgenze rocciose e aspre del canyon . Il sentiero guidato continua lungo la ringhiera, scendendo a spirale verso il cuore più intimo del Canyon fino a svelare, lentamente, gli aree solcate dal fiume Colorado.

Risalendo verso Ovest si passa dal Powell Memorial, eretto sull’omonimo punto di osservazione, e dedicato all’esploratore John Wesley Powell, pioniere nel 1869, della prima discesa lungo il fiume Colorado. Il Powell memorial è una piccola piramide con la punta quadrata, simile a quelle degli Incas, ed è uno dei migliori punti per osservare magnifici panorami.

Proseguendo lungo il sentiero ricamato dai sassi si raggiunge un’ altro suggestivo punto di osservazione, l’ Hopi Point: sporgendosi con la cautela che si deve a 6.800 piedi di altezza, si ha un’eccellente vista del fiume Colorado, un nastro color argento che si fa spazio tra pareti rocciose dalle tonalità rossastre e faglie e stratificazioni più chiare e che sembra spaccare, come una grossa vena azzurra, la vallata rocciosa.

In questo punto è frequente incontrare gli Alci del Grand Canyon che passeggiano sui sentieri percorsi dai visitatori, nutrendosi della folta vegetazione presente anche in inverno. E’ uno spettacolo molto affascinante poichè queste creature sembrano essere incuranti della presenza umana e si lasciano osservare  da molto vicino, per la felicità dei fotografi.

Proseguendo per circa un km sul sentiero asfaltato che sbuca oltre la balaustra, si arriva a Mohave Point. Qui tutto è affidato agli scatti delle macchine fotografiche: volgendo gli occhi alle profondità del Canyon si rimane colpiti ancora una volta dalle gradazioni dei colori che tingono le pareti rocciose: l’orizzonte che sfuma tra il grigio e l’ azzurro ricorda che la giornata sta volgendo al termine e che sta per ripetersi  uno degli spettacoli più straordinari da ammirare, il tramonto. Non per niente Il Grand Canyon è stato definito dal National Geographic, uno tra i dieci più bei posti al mondo da cui osservare il tramonto.
Per assistere a questo meraviglioso evento ci si sposta con gli shuttle appositi fino alll’ultima tappa di questo percorso, lo Yavapai point, uno dei più suggestivi punti di osservazione da cui ammirare il tramonto sul Canyon nonché uno dei più freddi, poiché situato a 2085 metri sul livello del mare.

Come d’incanto, il calar del sole regala uno spettacolo straordinario, stendendo lentamente su queste vedute immense e meravigliose il morbido velo dorato del tramonto. Le pareti dell’intera vallata intagliata di incrinature e fenditure, le sporgenze rocciose del Canyon accolgono su di esse l’oro del fiume Colorado. Le pepite dei minatori del Vecchio West sono ancora qui, a tingere d’oro il tramonto nel Grand Canyon.

Enrica Garofalo 

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